Sin dai tempi della preistoria noi esseri umani abbiamo sempre avuto il bisogno di comunicare con i nostri simili al fine di affermare la nostra personalità e le nostre esigenze. Attraverso la comunicazione esponiamo concetti e definiamo noi stessi, i nostri ruoli, le amicizie e l’amore.
Comunicare è quindi una necessità, una volontà ed un bisogno di tutti noi, giacché senza non potremmo esternare i nostri pensieri, né instaurare alcun tipo di rapporto tra di noi. Spinti da ciò, nel corso degli anni abbiamo costantemente sviluppato nuove tecniche di comunicazione, le quali hanno subito – e stanno subendo tutt’oggi – importanti evoluzioni.
Negli ultimi anni la tecnologia e più precisamente gli smartphone hanno trasformato radicalmente il nostro modo di comunicare. Grazie ad essi oggi siamo in grado di esternare facilmente pensieri e concetti che in passato (almeno in forma scritta) erano molto più complicati comunicare.
Basti pensare che per mostrare agli altri i nostri stati d’animo o i nostri sentimenti ci è sufficiente condividere su piattaforme come WhatsApp, Facebook, Telegram etc. un’immagine particolare o inviare una semplice emoticon.
Queste ultime, in particolare, stanno oggi avviando una vera e propria rivoluzione nel nostro modo di comunicare. Sempre più spesso, infatti, ci capita di arricchire i nostri messaggi con questi simpatici simboli, che si rivelano spesso perfetti per completare una frase scritta e far comprendere meglio agli altri ciò che vogliamo dire.
Il loro utilizzo è diffuso in tutto il mondo e sono in continua evoluzione, tant’è che ogni anno vengono approvate circa 60/70 nuove emoji e oggi se ne contano circa 2 mila, ognuna con un significato particolare.
Proprio per questo motivo i colleghi del sito di tecnologia phonetoday.it hanno pensato bene di realizzare un articolo davvero interessante sul significato delle emoticon WhatsApp, all’interno del quale vengono trattate tutte le faccine disponibili sulla nota applicazione di messaggistica istantanea.
La loro diffusione è così estesa che attualmente su internet ne vengono scambiate oltre 6 miliardi al giorno; un dato che ha dell’incredibile se si pensa che l’inglese, la lingua più diffusa al mondo, è utilizzata da circa 1 miliardo di persone.
Questi dati non devono però spaventarci. Faccine ed emoji potrebbero sembrare infantili, ma in realtà sono un mezzo di comunicazione potente, sicuramente da non sottovalutare. Si trattano di simboli universali che tutti riescono a comprendere e che ci consentono, in pochissimo spazio e tempo, di condividere pensieri e sentimenti anche complessi.
Non a caso le emoticon non vengono utilizzate solo dai giovani ma anche dalle grandi aziende e dai professionisti. Ci possiamo facilmente imbattere in emoji consultando inserzioni pubblicitarie, guardando film o leggendo libri.
Addirittura, nel 2010 un programmatore americano ha pensato di tradurre il grande classico della letteratura “Moby Dick” di Herman Melville nel linguaggio delle emoj (chiamato per l’occorrenza “Emoji Dick”). Un libro interamente scritto con emoji che ha avuto un successo tale da essere entrato nella Biblioteca del Congresso di Washington.
Tutto ciò ci fa capire quindi come in realtà questi simboli pixellati siano tutt’altro che infantili, e potrebbero presto rivoluzionare completamente il nostro modo di comunicare. Le emoticon, infatti, sono in continua evoluzione e in futuro potrebbero addirittura diventare indipendenti dalle parole.
Michael O’ Mara, editore, ha dichiarato: “Anche le Emoji si evolvono. In futuro potrebbero diventare un linguaggio che non ha bisogno di appoggiarsi alle parole e che si basa su strutture autosufficienti.”. Una realtà che non sembra così tanto assurda, se si considera il “successo” del libro “Emoji Dick”.
Certo, pensare ad un futuro in cui regna un linguaggio universale basato su ideogrammi è alquanto improbabile, ma non è da escludere l’idea che tra qualche anno le note faccine utilizzate sia su WhatsApp sia sulle altre piattaforme di messaggistica possano diventare una vera e propria lingua a sé, che può essere utilizzata e capita da chiunque.
A nostro avviso, le emoji sono un ottimo strumento di comunicazione, ma non potranno mai prendere il posto delle parole. Solo queste ultime sono in grado di esprimere in maniera esaustiva i nostri pensieri e le nostre emozioni. Cerchiamo quindi di utilizzare al meglio ciò che ci offre la tecnologia, senza rischiare di banalizzare concetti importanti che possono essere espressi solo con le parole.